IRC: disciplina in dialogo. Aspettative degli studenti e prospettive didattiche

//IRC: disciplina in dialogo. Aspettative degli studenti e prospettive didattiche

Circa 100 insegnanti di religione hanno preso parte ieri 8 marzo 2023 al corso di formazione per i docenti di religione della Diocesi di Ragusa sul tema “IRC: disciplina in dialogo. Aspettative degli studenti e prospettive didattiche”, promosso e organizzato dall’Ufficio per l’Insegnamento della religione Cattolica diretto dal prof. Carmelo La Porta.

Do Paolo La Terra, responsabile per la formazione degli insegnanti di religione, ha sottolineato l’importanza della formazione in un momento in cui la transizione verso il digitale sta sempre più coinvolgendo la scuola e l’intera società.

A guidare il corso è stato chiamato il prof. Stefano Pasta, ricercatore e docente di didattica e pedagogia speciale all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Si consolida così il rapporto di collaborazione tra la Diocesi e l’Ateneo che mira a qualificare sempre più il lavoro educativo degli insegnanti di religione a servizio degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado.

Nell’intervento del primo giorno, centrato sulla polarizzazione nel web sociale: tra odio online e cittadinanza onlife, il prof. Pasta, ha affrontato la seria questione dell’uso del digitale tra le nuove generazioni mettendo in guarda dall’uso distorto che può arrivare a fomentare il cosiddetto odio online che genera poi fenomeni quali il razzismo online e il cyberbullismo. Se questi possono costituire dei pericoli, diventa allora necessario guardare al web con un approccio educativo, dove il mondo virtuale e mondo reale vanno pensati non come opposti, ma come due spazi diversi segnati dal continuo rimando, dove il web può essere percepito come una possibilità per estendere le relazioni sociali. Per far ciò bisogna attivare processi educativi che aprano al pensiero critico e alla responsabilità.

Va superata – ha sottolineato Pasta – l’opposizione tra nativi digitali, intendendo tra questi le giovani generazioni, e gli immigrati digitali, ovvero coloro che si sono trovati interessati dal digitale provenendo da altre esperienze. Rispetto al digitale il punto non è l’età, ma l’educazione. La frattura è tra superficiali digitali e saggi digitali: i primi fanno un uso non consapevole del digitale; i secondi agiscono con responsabilità. Il passaggio da nativi digitali a cittadini digitali non costituisce una competenza solo tecnica ma una capacità di collocarsi nel digitale che nella scuola si traduce anche come spazio didattico.

Il corso continuerà per altri due giorni nei quali attraverso lavori d’aula e laboratori didattici si affronteranno il tema delle competenze interculturali a favore del dialogo e della cittadinanza onlife, e l’intercultura in classe. In questi processi il ruolo dell’insegnamento della religione, in quanto disciplina in dialogo, può essere fondamentale nei processi di attivazione delle competenze di cittadinanza digitale.

2023-03-09T09:29:25+01:00 9 Marzo 2023|