IV DOMENICA DI AVVENTO
(Anno B)
(2 Samuele 7,1-5.8b-12.14a.16 Salmo 88 Romani 16,25-27 Luca 1,26-38)
L’episodio dell’ Annunciazione, seppure narrato nel solo Vangelo di Luca, costituisce un vero e proprio punto di svolta nella storia della salvezza; in esso infatti il Divino entra nella storia dell’umanità.
Protagonista di questo evento è una umile ragazza di Nazaret, Maria, a cui viene chiesto l’assenso alla venuta sulla terra del Salvatore.
L’Annunciazione a Maria inaugura la “pienezza del tempo” (Gal 4,4), cioè il compimento delle promesse e delle preparazioni. Maria è chiamata a concepire colui nel quale abiterà “corporalmente tutta la pienezza della divinità” (Col 2,9). La risposta divina al suo “Come è possibile? Non conosco uomo” (Lc 1,34) è data mediante la potenza dello Spirito: “Lo Spirito Santo scenderà su di te” (Lc 1,35).
Lo Spirito Santo, che è “Signore e dà la vita”, è mandato a santificare il grembo della Vergine Maria e a fecondarla divinamente, facendo sì che ella concepisca il Figlio eterno del Padre in un’umanità tratta dalla sua.
L’Annunciazione a Maria è il tema di una pala d’altare conservata nella chiesa di Maria SS. Annunziata e San Giuseppe di Giarratana .
L’Angelo Gabriele, ha appena annunciato a Maria che, per volontà di Dio diventerà Madre del Salvatore, e alla sua domanda sul come ciò avverrà; risponde che sarà lo Spirito Santo a scendere su di lei.
Con il dito della mano destra Gabriele indica la colomba bianca, simbolo dello Spirito Santo, da cui fuoriesce un raggio di luce che avvolge la Vergine ,ad indicare la potenza divina che scende su di lei.
Con la mano sinistra l’ Angelo tiene invece il giglio, simbolo di purezza, che allude al concepimento verginale di Gesù.
Maria, inginocchiata in umile adorazione del Mistero che l’avvolge, china il capo e incrocia le mani sul petto in segno di ossequio ed assenso alla volontà divina che le è stata comunicata.
Davanti a Maria il leggio con un foglio srotolato in cui è riportata la profezia del profeta Isaia “ Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio“ (Is 7,14) che proprio in lei trova compimento.
L’opera venne dipinta nel 1760 dal pittore Marcello Vieri che riprodusse, ad olio su tela, un incisione del veneziano Jacopo Leonardis collocata nei Messali, editi a Venezia dalla tipografia di Nicolò Pezzana ,nella seconda metà del XVIII secolo ,e utilizzati nelle chiese di tutta Italia.
Don Giuseppe Antoci