IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA
(Genesi 3,9-15.20 Salmo 97 Efesini 1,3-6.11-12 Luca 1,28-42
“La Beatissima Vergine Maria, nel primo istante della sua Concezione, per una grazia e un privilegio singolare di Dio Onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano è stata preservata intatta da ogni macchia di peccato originale”. Così recita la formulazione del dogma dell’Immacolata Concezione della beata Vergine Maria, proclamato da Papa Pio IX, l’8 dicembre 1854.
Per iniziativa di Dio, si è realizzato in Maria in modo unico e specialissimo ciò che la morte in croce di nostro Signore Gesù Cristo ha poi ottenuto per tutti noi. A partire da lei infatti “il Padre ci ha scelti per essere Santi e immacolati di fronte a lui nella carità, predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo, secondo il disegno d’amore della sua volontà” (II Lettura).
Maria ha collaborato a questa iniziativa grazie alla sua completa disponibilità a che l’opera di Dio si compisse in lei (Vangelo) e la sua obbedienza ha permesso all’opera salvifica di Dio, in Cristo Gesù di realizzarsi in favore dell’umanità capovolgendo la situazione tragica causata dalla disobbedienza di Eva (I Lettura).
L’ Immacolata Concezione di Maria è raffigurata in un dipinto collocato nel presbiterio della chiesa di S. Maria delle stelle di Comiso come atto creatore da parte dell’Eterno Padre che, seduto su un trono di nubi e circondato dagli angeli, stende la mano verso la Vergine che sta con le mani giunte in atteggiamento di preghiera; una grande luce la avvolge, sul capo ha una corona di dodici stelle e poggia i piedi sopra la luna, secondo la descrizione che libro dell’Apocalisse fa della “donna vestita di sole” (Apocalisse 12,1) .
Il manto blu cobalto, colore del cielo , ricorda il privilegio divino da cui è stata avvolta la sua umanità. Pur trovandosi nella gloria dei cieli il suo sguardo è però rivolto verso il basso, verso la Terra, a sottolineare che il suo privilegio riguarda tutti noi; lei infatti è la primizia dell’umanità redenta dal peccato grazie al sacrificio di Cristo.
Sotto i suoi piedi si trova un grande serpente a forma di drago, simbolo del male e del peccato, che la guarda con odio, a ricordare di quella “inimicizia tra te e la donna , essa ti schiaccerà la testa” ricordata dal testo della Genesi.
Opera del pittore romano Giovanni Ulisse Ciriaci, faceva parte di una serie di sette dipinti con la raffigurazione delle principali feste mariane un tempo posti lungo la navata della chiesa e realizzati nel 1707 . In questa tela l’autore si è ispirato ad una incisione dei primi anni del secolo diciottesimo raffigurante il dipinto dell’Immacolata Concezione conservato nella chiesa di San Filippo Neri di Perugia, opera di Pietro da Cortona (1662)
Don Giuseppe Antoci