“Guardare la Parola”, l’arte a commento delle letture festive del Tempo di Natale

///“Guardare la Parola”, l’arte a commento delle letture festive del Tempo di Natale

SANTA  MARIA MADRE DI DIO

(Numeri 6, 22-27    Salmo 66    Galati 4,4-7    Luca 2,16-21)

 

 

I pastori si allontanano dalla grotta di Betlemme glorificando e lodando Dio per quello che hanno udito e visto e annunciano a tutti  quello che del bambino è stato detto loro.

Le loro parole tuttavia provocano stupore e sconcerto in chi ascolta.

Come si può pensare che il Dio onnipotente il Salvatore, il Signore che deve salvare il suo popolo sia quel piccolo bambino che giace in una mangiatoia all’interno di una stalla?

è difficile comprendere il paradosso di un Dio che sconvolge i pensieri e gli schemi mentali di noi uomini.

Anche per Maria è difficile pensare che quel piccolo bambino è il Figlio di Dio, il Re dei re, ma Lei “ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore” (Luca, 1,45) e per questo custodisce tutte queste cose “meditandole nel suo cuore” (Luca 2, 19b).

Sull’esempio di Maria bisogna fermarsi davanti al mistero della Incarnazione, accoglierlo nel cuore e meditarlo, credendo nell’adempimento delle parole del Signore.

 

La Vergine, in piedi, tiene in braccio il suo bambino, presentandolo all’adorazione dei fedeli a cui Gesù rivolge uno sguardo pieno di dolcezza.

Maria invece tiene gli occhi chiusi in atteggiamento pensoso ; Ella infatti medita nel suo cuore il grande mistero di questo bambino,  suo figlio che è vero Dio e vero uomo.

Il Verbo divino, della stessa sostanza del Padre, da Lui generato fin dall’eternità, si è fatto uomo nel grembo di Maria;” è nato da donna” come dice il testo della lettera ai Galati(4,4).

Da Maria il Figlio di Dio ha preso un corpo umano, legandosi definitivamente alla terra e all’umanità.

Il grappolo d’uva e il fascio di spighe che si vedono in basso sono un chiaro riferimento all’Eucaristia.

Infatti il Dio che si fa carne nel seno di una donna è lo stesso che si fa presente nell’Eucaristia.

Colui che si è fatto uomo per essere l’Emmanuele, il Dio con noi; si è fatto pane per restare sempre con noi.

Il dipinto, collocato nella chiesetta della Madonna delle grazie di Giarratana, è opera del pittore chiaramontano Gaetano Distefano che lo realizzo intorno alla metà del secolo XIX.

Giuseppe Antoci

 

2021-01-02T17:52:04+01:00 1 Gennaio 2021|

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