SANTA FAMIGLIA DI GESU’, MARIA E GIUSEPPE
(ANNO B)
(Genesi 15,1-6.21,1-3 Salmo 104 Ebrei 11,8.11-12.17-19 Luca 2,22-40)
Giuseppe Maria si presentano al Tempio di Gerusalemme portando il loro bambino, per adempiere alle prescrizioni della legge mosaica, che prevedeva, quaranta giorni dopo il parto, l’offerta di un sacrificio per la purificazione rituale della donna ed il riscatto del figlio primogenito.
Il Vangelo sottolinea che la loro offerta consisteva in una coppia di tortore o di giovani colombi; l’offerta dei poveri e parimenti non parla del riscatto di Gesù, lasciando intendere che Maria e Giuseppe lì al Tempio, offrono il loro figlio a Dio.
Nessuno si accorge di loro, sembra una modesta famiglia come tante altre; eppure agli occhi della fede di un santo uomo ed una santa donna si rivela lo straordinario mistero che si nasconde in loro.
Solo Simeone ed Anna riescono a vedere, con gli occhi della fede, al di là delle modeste apparenze riconoscendo in quella famiglia una famiglia “speciale” e nel bambino che Maria e Giuseppe portano al Tempio la presenza della” Luce delle Genti” e della “Gloria del suo popolo Israele”.
Il dipinto che raffigura la Presentazione di Gesù al Tempio, si trova nella chiesa del Collegio di Maria SS. Addolorata (Badia) di Ragusa ed è stato dipinto dal pittore palermitano Tommaso Pollace nel 1802.
La scena è ambientata all’interno del Tempio di Gerusalemme, di cui si vedono alcune strutture architettoniche sullo sfondo,c on Maria e Giuseppe che portano il Bambino Gesù davanti ad un altare che, anacronisticamente, ricorda quello di una chiesa, preparato con il messale e le candele, per la celebrazione della S. Messa.
Il gesto di Maria e Giuseppe è infatti una offerta a Dio del Bambino che prelude all’offerta che lo stesso Gesù farà di se stesso sulla croce e e che viene ripresentata nella celebrazione della S. Messa.
Davanti all’altare si trova il vecchio Simeone ,pronto ad accoglierle il Santo Bambino nelle sue braccia.
Gesù bambino splende di luce che illumina il volto di Maria e del Santo vecchio; Egli è infatti la “Luce delle Genti”.
Chiaro riferimento alla luce sono anche i candelabri con le candele accese in mano ai personaggi che stanno dietro il vecchio Simeone.
Ai piedi dell’altare una donna seduta tiene in mano una cesta con due uccelli, ricordando l’offerta di due tortore o giovani colombi fatta da Maria per l’osservanza della legge che la prescriveva per la purificazione rituale della donna che aveva partorito.
Giuseppe Antoci